martedì 20 marzo 2012

Quanti passi mossi insieme
che delle nostre impronte 
volevamo disseminare il mondo,
e l'ingenuo pensiero
che la terra davanti 
si creasse per amore 
all'avanzar del nostro cammino.
Rivedo quei luoghi intrisi di ricordi
e l'attesa della fine 
è come un istante maledetto
dilatato all'infinito.

mercoledì 7 marzo 2012

Tra le mie mani delicatamente ti custodivo
e come un pulcino facevi capolino
ma il mondo ti appariva immenso e misterioso
che solo tra le mie dita trovavi certezze.
Fino a quel giorno
che le tue ali hai spiegato.
Uno spicco improvviso e uno sbatter d'ali vigoroso.
Hai volteggiato su di me un paio di volte
guardandomi con occhi irriconoscibili
prima di perderti verso il tuo nuovo mondo.
Le mie mani ora sono vuote e inutili.
Restano chiuse, 
nell'illusione di poter trattenere ancora
un po' di quel tepore ormai svanito
che il tuo vuoto ha lasciato.